Ogni cosa presenta due punti di vista.
Il punto di vista economico, quello del business, ed il punto di vista morale.
Questi due punti di vista non sono conciliabili; perlomeno non quando il valore economico è molto alto. Prendiamo l'esempio delle Olimpiadi di Pechino 2008. Da una parte vi sono gli astronomici interessi economici che una manifestazione come le Olimpiadi porta con se; dall'altra, vi è il paese ospitante della manifestazione, la Cina, che calpesta i diritti umani come fossero carta straccia. Il mondo degli affari, quello del business, degli sponsor e del merchandising sembra non accorgersi di niente; d'altronde è solo una visione coerente di gente che considera la Cina (o l'India e il Vietnam) come un posto in cui gli operai-schiavi, molte volte bambini, stipati come animali, servono solo a cucire un pallone. Chi deve reagire siamo noi.
Le Olimpiadi di Pechino nascono nel sangue, quello dei monaci tibetani, e nella viltà dei soprusi alla libertà dei cinesi. Fermare le Olimpiadi non è possibile, possiamo solo usare l'unica arma che ancora ci rimane: la libertà di scelta. Scegliamo di non seguire, scegliamo di non guardare questo immenso teatrino ipocrita. Scegliamo di non comprare i prodotti degli sponsor legati a Pechino 2008. Ancora una volta gli interessi hanno calpestato i valori. Scegliamo i valori.
Il Coni deve ritirarsi per protesta dalle Olimpiadi. Se il Coni non ha le palle (d'altronde il Presidente del Coni è pur sempre Giovanni Petrucci), almeno si ritirino gli atleti; si tirino fuori da questo teatrino immondo e insaguinato. Come ha scritto Beppe Grillo sul suo blog: "Gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi. Facciano outing contro la dittatura, sarà la migliore azione della loro vita. Figli e nipoti ne saranno fieri. Molti italiani gliene daranno merito."
Questo blog appoggia la campagna "Turn Off Pechino 2008". Chiunque di voi appoggi la campagna e desideri prelevare il banner, deve andare sul sito turnoffpechino2008.
Scegli di non partecipare all'evento, spegni la TV.
Spegniamo Pechino 2008. Salviamo la libertà.
i diritti umani, la libertà, la democrazia.
Ci sono addirittura 5 commenti!!
Ciao!
Occorre peraltro che non si ripeta quanto successe alle olimpiadi di Berlino nel 1936 durante la quale troppo spazio ebbe la Germania, organizzatrice dei giochi, per propagandare la superiorità della tazza tedesca.
Oggi non è più questione di razza, ma questione di diritti umani. La Cina li calpesta in nome di un’ideologia che conduce a considerare il collettivismo come scopo ultimo dell’esistenza umana ed usa la persona come oggetto da sfruttare e non come soggetto libero di avere le proprie convinzioni, specie quelle religiose.
L’Occidente deve essere unito per portare la Cina a riconsiderare il proprio dominio non più nell’ottica di conquista etnica e territoriale, ma di integrazione etnica nel pieno rispetto dei diritti umani. La chiave sta nel WTO.
A mio parere, l’Occidente, nel suo insieme, ha la forza necessaria per condurre la Cina a più miti consigli; il WTO – sottoscritto anche dalla Cina, esiste appunto per superare gli accordi bilaterali che l’hanno portata ad occupare una preoccupante posizione dominante globale.
Ebbene, i paesi che vi aderiscono, smettano di cercare di riconquistare le proprie posizioni in questo o quel ramo di commercio ed inizino a rompere i propri accordi, iniziando dal petrolio.
So di scivolare su un tema più grosso di quello qui proposto, ma occorre considerare che il tema dei diritti umani, la questione religiosa e quella delle etnie, non riguardano solo il Tibet e la Cina. Più vicino a noi ci sono la Serbia ed il Kossovo, ad esempio!
La sofferenza umana va alleviata ovunque nel mondo! Perseguitare le persone per le idee che hanno o per il loro essere non serve più a nessuno. Le risorse governate dalle tecnologie a disposizione dell’umanità sono sufficienti per vivere tutti quanti in felice concordia.
www.pibond.it
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