mercoledì 10 settembre 2008
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E' fatta.
Il Piano di Rinascita Democratica può dirsi finalmente attuato.
Mancano alcuni dettagli, è vero, ma il grosso è stato fatto.
Il programma di riforma sociale, politica, economica e giudiziaria ideato da Licio Gelli circa trent'anni fa, è giunto oramai ala sua piena realizzazione.
Il Piano di Rinascita Democratica determinava i punti di una società fondata sull'autoritarismo legale, da raggiungere grazie soprattutto al controllo dell'informazione, il controllo della Giustizia e l'eliminazione delle Sinistre (in particolare Comunisti e Radicali).
I suoi obbiettivi essenziali consistevano i una serie di "riforme e modifiche costituzionali", basate in particolare sulla "programmazione governativa, economica e politica".
Il centro di tutta l'attuazione del Piano era legato all'informazione.
Una delle frasi più famose di Licio Gelli, Maestro Venerabile, affermava che "Il vero potere risiede nelle mani dei mass media". Questa frase, pronunciata oltre trent'anni fa, non può che avere valore profetico: i mezzi di comunicazione di massa sono uno strumento di persuasione, di indirizzamento e di controllo, che non ha eguali. Il loro potere, il loro ascendente sono conosciuti da molti decenni: già Hitler si munì subito di un ministro per la propaganda (il noto Joseph Goebbels), così come fece Benito Mussolini che, da maestro elementare, capì subito l'importanza dell'istruzione e dell'indottrinamento, istituendo anche lui un ministro apposito (il Min.Cul.Pop., il ministro per la Cultura Popolare).
Il ruolo dell'informazione, o meglio il controllo dell'informazione, era a capo delle prerogative piduiste: trent'anni dopo Berlusconi controlla la più grande corporation mediatica privata (Mediaset), il più grande gruppo editoriale (Mondadori), e la più grande rete di concessionaria pubblicitaria (Publitalia). Indirettamente controlla la RAI (quando è al potere, grazie alle nomine del CDA), 3 quotidiani (Il Giornale, del fratello Paolo, Libero, di proprietà della moglie e Il Foglio, del fedelissimo pachiderma Ferrara), più una cifra indeterminata di radio, periodici e canali televisivi minori. L'intera informazione è nelle sue mani: il primo, e più importante punto del Piano di Rinascita Democratica è stato raggiunto con successo.
Continua...
Il Piano di rinascita democratica, versione 2.0
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E' fatta.
Il Piano di Rinascita Democratica può dirsi finalmente attuato.
Mancano alcuni dettagli, è vero, ma il grosso è stato fatto.
Il programma di riforma sociale, politica, economica e giudiziaria ideato da Licio Gelli circa trent'anni fa, è giunto oramai ala sua piena realizzazione.
Il Piano di Rinascita Democratica determinava i punti di una società fondata sull'autoritarismo legale, da raggiungere grazie soprattutto al controllo dell'informazione, il controllo della Giustizia e l'eliminazione delle Sinistre (in particolare Comunisti e Radicali).
I suoi obbiettivi essenziali consistevano i una serie di "riforme e modifiche costituzionali", basate in particolare sulla "programmazione governativa, economica e politica".
Il centro di tutta l'attuazione del Piano era legato all'informazione.
Una delle frasi più famose di Licio Gelli, Maestro Venerabile, affermava che "Il vero potere risiede nelle mani dei mass media". Questa frase, pronunciata oltre trent'anni fa, non può che avere valore profetico: i mezzi di comunicazione di massa sono uno strumento di persuasione, di indirizzamento e di controllo, che non ha eguali. Il loro potere, il loro ascendente sono conosciuti da molti decenni: già Hitler si munì subito di un ministro per la propaganda (il noto Joseph Goebbels), così come fece Benito Mussolini che, da maestro elementare, capì subito l'importanza dell'istruzione e dell'indottrinamento, istituendo anche lui un ministro apposito (il Min.Cul.Pop., il ministro per la Cultura Popolare).
Il ruolo dell'informazione, o meglio il controllo dell'informazione, era a capo delle prerogative piduiste: trent'anni dopo Berlusconi controlla la più grande corporation mediatica privata (Mediaset), il più grande gruppo editoriale (Mondadori), e la più grande rete di concessionaria pubblicitaria (Publitalia). Indirettamente controlla la RAI (quando è al potere, grazie alle nomine del CDA), 3 quotidiani (Il Giornale, del fratello Paolo, Libero, di proprietà della moglie e Il Foglio, del fedelissimo pachiderma Ferrara), più una cifra indeterminata di radio, periodici e canali televisivi minori. L'intera informazione è nelle sue mani: il primo, e più importante punto del Piano di Rinascita Democratica è stato raggiunto con successo.
Continua...
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By Manu | Informazione, P2, Regime Berlusconi III
Autore: Manu / Feed: Rss 2.0 / Technorati Profile
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Ci sono addirittura 3 commenti!!
Secondo me, ormai ci sono poche speranze.
Ti saluto caramente.
continua...
ciao
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